10 anni di attività
dell’Associazione
Grande Giù
for Love and Care

Il testamento spirituale di Giulia

La sofferenza il dolore il terribile linfoma che non mi ha dato scampo ha distrutto il mio fisico ma ha rafforzato la mia anima, ha trasformato il dolore in tanto amore in un amore assoluto, irriducibile.
Il linfoma mamma non ci ha separate ma ci ha unite ancora di più se possibile, perché unite, indivisibili lo siamo sempre state, come nessuna mamma lo è mai stata con la sua bambina. Papà io so che tu non sai esprimere i sentimenti con le parole ma ho sempre sentito tutto il tuo amore, la tua costante attenzione per me, la tua presenza, la tua dedizione nel prenderti cura di me: mamma d’ora in avanti devi piangere solo di gioia perché la mia vita ora è nella gioia: ho visto le acque meravigliose e limpide e gli archi del tempo che ora mi separano dallo spazio.
Mamma se non capisci non pensare alla teoria della relatività – sai che è la nostra passione! – ma guarda dentro il tuo cuore dove c’è lo spazio infinito. La malattia mi ha fatto un grande dono, ha fatto riawicinare la mia mamma alla mia unica vera zia, quella che io ho scelto come tale, che mi ha stretto a sé come se fossi la sua bambina che mi ha detto che avrebbe voluto avere una figlia come me, che mi ha fatto ridere e sognare. Lei mi ha guidato nel definire un progetto meraviglioso. Non posso realizzare il sogno che avevamo fatto insieme, un grande orto in cui lavorare e piantare alberi e fiori, e creare all’interno di questo orto un rifugio per i cani meno fortunati del mio adorato Charlie. Non si dovrà chiamare orto di Giulia ma Orto dell’amore.
Mamma e papà promettetemi di amarvi tanto e di stare sempre vicini, anzi, appiccicati, non dovete piangere se non di gioia; aiutatemi ad attraversare gli archi temporali e fate in modo che la luce illumini anche chi mi ha fatto tanto male purché capisca che il mondo è fatto d’amore e non di ambizione e indifferenza e arroganza.
L’equitazione che è stata la mia vita anche se è stata anche fonte di tanta sofferenza umana; è uno sport difficilissimo, è tecnica ma anche forza del fisico, della mente e del cuore, è forza morale che unisce il cavaliere al suo cavallo.
Io ho seguito questi principi e ho portato la mia cavalla che non era nata come una campionessa a vincere non le gare ma il grande passo della comprensione dettata dall’amore. Vorrei tanto che altri ragazzi percorressero questa strada, che continuassero a gareggiare col proprio cavallo anche se i risultati non sono soddisfacenti che non se ne sbarazzassero solo perché sono ricchi e possono permettersi di “cambiare” il cavallo. La mia Lesley è per sempre e continueremo a vivere l’una nello spirito dell’altra. L’equitazione non è sfruttare il proprio cavallo ma generare con lui l’armonia e la gioia di essere insieme attraverso il rigore che va mai dimenticato, perché è una componente dell’amore. Mamma ama la mia Lesley e fai qualcosa perché il nostro amore continui ad esistere. lo sono felice e voglio ridere ancora tanto insieme a voi nel segno della gioia.
Mamma so che non ti arrenderai : pensa e trova la forza di dare coraggio ai ragazzi che come me soffrono e debbono trovare la spinta per volare via nella serenità aiutali come hai aiutato me, accettando di spezzare la nostra meravigliosa cordata, lasciandomi andare.

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