Introduzione e obiettivi
Nel nostro intento di sviluppare un programma che integri psicologia e spiritualità attraverso la mindfulness, ci proponiamo di raggiungere due obiettivi principali.
Il primo è offrire un’esperienza unica, basata su solide evidenze scientifiche riguardanti la sua efficacia e applicabilità.
Il secondo obiettivo è diffondere, sia tra i pazienti che tra gli operatori sanitari che vorranno partecipare agli incontri, conoscenze e tecniche psicologiche utili per affrontare le sfide e le difficoltà della vita quotidiana.
Efficacia della mindfulness
Un crescente numero di studi ha dimostrato l’efficacia della mindfulness nel migliorare non solo la qualità della vita quotidiana, ma anche nella gestione di patologie fisiche. In particolare, la mindfulness si è rivelata utile nel ridurre il disagio psicologico associato alle neoplasie (Piet et al. 2012, Zhang et al. 2016).
Contesto oncologico
L’oncologia sta evolvendo verso la gestione delle neoplasie come patologia cronica, con un crescente numero di persone che convivono con un programma di terapie specifiche di supporto. I soli dati italiani ci dicono che nel corso della vita 1 uomo su 2 e 1 donna su 3 si ammaleranno, e che a oggi oltre 3 milioni di persone coesistono con questa patologia (IOM-AIRTUM 2015). È quindi necessario un approccio globale ed olistico, che coinvolga pazienti, famiglie e operatori sanitari (Fioretto e Fasola 2015).
Supporto per i pazienti oncologici
Il progetto di Umanizzazione della cura, sviluppato grazie alla Fondazione Grande Giu’ e all’U.O. di emato-oncologia presso l’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna, mira a fornire ai giovani pazienti oncologici strumenti per gestire l’impatto della diagnosi e della terapia, nonché la sfida di lungo termine della remissione. Il supporto è particolarmente necessario all’inizio dei follow-up e dei controlli periodici, offrendo benefici immediati e strumenti gestibili autonomamente.
Mindfulness e stress
E’ bene ricordare che la mindfulness non è una cura per le neoplasie, ma un mezzo per migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti oncologici. Aiuta infatti a gestire sintomi ed effetti collaterali, migliorando il funzionamento del sistema immunitario e riducendo i livelli degli ormoni rilasciati durante lo stress, quali ad esempio catecolamine e cortisolo.
Le catecolamine, come adrenalina e noradrenalina, sono liberate nella fase iniziale di allarme e causano la “reazione di emergenza”. Il loro effetto diminuisce quando il sistema nervoso parasimpatico entra in azione.
Il cortisolo, prodotto dalle ghiandole surrenali sotto il controllo dell’ipofisi tramite l’ACTH, è molto sensibile allo stress. Livelli elevati di cortisolo indicano stress cronico, che può danneggiare le strutture dell’organismo.
La pratica della mindfulness, oltre a diminuire gli effetti negativi dello stress, può anche contribuire a ridurre la solitudine e fornire un senso di connessione e consapevolezza del presente.
Benefici della mindfulness
Quali risultati ci aspettiamo? In vari studi pubblicati volti a valutare gli effetti benefici della mindfulness, rispetto a coloro che sono inseriti nelle liste d’attesa e/o nei gruppi di controllo, i partecipanti ottengono nel complesso una significativa riduzione della sintomatologia dei disturbi dell’umore, tra cui ansia, depressione e rabbia (Speca et al. 2000). Essi, inoltre, riscontrano più vigore, meno stanchezza e confusione, ottenendo al contempo una riduzione complessiva anche per quanto riguarda i sintomi dello stress, tra cui: una diminuzione della tensione muscolare, una riduzione delle problematiche relative allo stomaco, all’intestino e all’attivazione del sistema nervoso, calo dell’irritabilità e dello stress abituale, unitamente alla diminuzione dei problemi del sonno, dell’abuso di cibo e alcol (ibid.).
Conclusione
Invitiamo tutti quanti ad esplorare il mondo della mindfulness per affrontare meglio le sfide legate alle terapie e ritrovare il senso della propria vita, sperimentando al contempo una dimensione di serenità e gioia mentale. La mindfulness, infatti, offre anche un’opportunità di crescita e di guarigione sia psicologica che spirituale, trasformando esperienze traumatiche in momenti di consapevolezza e gratitudine adattandosi tranquillamente al proprio sistema di credenze filosofiche, spirituali o religiose. Il nostro programma di Umanizzazione delle cure in emato-oncologia, mira pertanto ad integrare la mindfulness come strumento efficace e scientificamente validato per migliorare la qualità della vita dei giovani pazienti onco-ematologici, supportandoli nel loro percorso di remissione e guarigione.